Possono gli investitori mirare alto quando I tassi sono bassi?

In questi tempi turbolenti di crisi, instabilità e bassa crescita, in cui le banche centrali hanno quasi esaurito le loro munizioni di politica monetaria, gli investitori possono ancora essere fiduciosi rispetto a ciò che i mercati hanno in serbo?
È ormai passato il periodo in cui l’economia europea non era né troppo “calda” né troppo “fredda”, ma semplicemente “giusta”. Il “Goldilocks Environment” contraddistinto da inflazione moderata e crescita stabile è giunto al termine, facendo somigliare la nostra economia al modello giapponese – una combinazione di bassa crescita e bassa inflazione. A causa delle evoluzioni recenti, tra cui le attuali tensioni politiche e commerciali (Usa-Cina, ma anche Usa-UE) e la pandemia da COVID19, uno scenario così instabile e poco entusiasmante diventa ancora più critico – spingendo governi e banche centrali ad adottare improvvisamente misure significative. Quindi, che aspetto hanno ora i mercati e dove dovremo cercare soluzioni?
UNO SCENARIO DIFFICILE
La crescita attesa del PIL nei mercati sviluppati è nel complesso bassa rispetto ai valori storici. A causa del coronavirus, a livello mondiale e non solo in Cina, si registrano impatti significativi e i mercati azionari si sono sostanzialmente adeguati (di recente, le azioni americane hanno registrato il peggior calo dal 1987). I commentatori parlano di inflazione “relativamente” bassa perché è ora in crescita nella zona euro, rendendo ancora più difficile per gli investitori ottenere rendimenti reali interessanti e per il settore bancario concedere prestiti profittevoli. La combinazione sfortunata di shock su entrambi i versanti di domanda e offerta sta rendendo ancora più precario un sistema economico globale già instabile.
SOLUZIONI DIVERSE
In tempi come questi, l’attenzione del mondo è rivolta alle politiche monetarie perseguite dai governi e dalle banche centrali – che sembrano adottare misure ispirate al “whatever it takes” per mitigare il costo economico del COVID-19. La Fed tende a favorire lo strumento dei tassi di interesse, ma è difficile fare affidamento su di esso quando non c’è molto spazio per ulteriori tagli – mentre nell’Eurozona i tassi sono già ai minimi. La tattica del quantitative easing, d’altro canto, resta la strategi prediletta dalla Banca Centrale Europea, anche se conduce a rendimenti più bassi, per usare un eufemismo.
La prospettiva di un crollo del mercato, che le banche centrali non possono evitare con ulteriori misure monetarie, sembra molto realistica. Mentre i governi potrebbero incrementare gli sforzi per influenzare i tassi di interesse e ottenere consenso, potremmo anche vedere un aumento dell’indipendenza delle banche centrali – già si percepisce qualche segnale in tal senso negli Stati Uniti. Probabilmente i governi saranno costretti a lasciare da parte le politiche monetarie, così come quelle fiscali, e a stimolare la crescita attraverso politiche riguardanti le imposte e l’occupazione. Per aiutare le loro economie ad affrontare l’attuale crisi, i governi di tutto il mondo dovranno emettere un numero senza precedenti di obbligazioni. Bilanciare livelli così elevati di indebitamento e spesa con uno scenario di bassa crescita sull’orlo di una lunga recessione globale sarà una sfida importante.
RIASSESTARSI SU UNA “NUOVA NORMALITÀ”
Cosa rappresenta tutto ciò per gli investitori? Chiunque operi nell’attuale mondo degli investimenti deve considerare un ambiente con tassi più bassi come il “nuovo contesto di normalità”. Sarà più difficile, ma possibile, trovare buone opportunità. Adottare strategie di rischio più elevato può essere un modo per ottenere migliori risultati, a condizione che tali prospettive di rendimento attraenti non siano compensate da un livello inaccettabile di volatilità. Se un livello dei tassi costantemente basso rende i mercati più instabili, dobbiamo trovare una nuova idea di stabilità.
ALLA RICERCA DI OPPORTUNITÀ
Come risultato dell’attuale crisi e delle politiche monetarie adottate per affrontarla, le differenze tra i mercati potrebbero essere più profonde che mai. Gli investitori europei saranno probabilmente attratti da azioni e obbligazioni straniere, con tassi di interesse più elevati e prospettive di crescita più elevate rispetto a quelli europei.
Il mercato obbligazionario sarà fortemente influenzato dal coronavirus. Dal momento che i paesi si trovano ad affrontare il dilagare dell’epidemia, i titoli di Stato saranno ampiamente disponibili, offrendo una certa sicurezza ma rendimenti che a malapena recuperano l’inflazione. D’altro canto, le obbligazioni societarie, che sono più rischiose e offrono prospettive di rendimento migliori, saranno più interessanti per molti investitori e di conseguenza diventeranno più costose.
Anche il debito privato sarà fonte di molte opportunità. L’investimento in società e infrastrutture non quotate sarà meno influenzato dalla politica e dalle politiche, e consentirà agli investitori di finanziare la crescita dell’economia reale ricercando al contempo rendimenti positivi.
PER CONCLUDERE
In un mondo economico instabile, caratterizzato da bassi tassi e prospettive incerte, esistono comunque ancora molte possibilità di realizzare performance.
In BNP Paribas Asset Management, analizziamo l’investimento da tutte le angolazioni. Questo è il motivo per cui crediamo veramente che l’instabilità possa produrre opportunità. Ciò che potrebbe sembrare penalizzante da un certo punto di vista potrebbe allo stesso modo essere visto da un altro come una reale opportunità di crescita. È per questo che indaghiamo prima di investire, e leggiamo tra le righe non fermandoci ai titoli di giornale per esplorare “il buono, il brutto e il cattivo” del mondo degli investimenti.
Le informazioni, le opinioni e i dati illustrati si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede e si riferiscono alla data indicata nel documento stesso, devono essere considerati come elementi di analisi finanziaria e per nessuna ragione devono essere intesi come raccomandazioni o sollecitazioni di investimento.
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